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Ai piedi del versante teramano del “Gigante che dorme”, nel comune di Isola del Gran Sasso d’Italia, sorge uno dei Santuari più visitati d’Italia.

Per gli Abruzzesi tutti, il nome del Santo è andato ad identificare il posto: non ci si reca in quel comune per visitare la chiesa, semplicemente…. “si va a San Gabriele”.

Prova di tale radicalità del culto sul territorio è l’indicazione autostradale sulla A24 che, come scriveva il compianto P. Pierino D’Eugenio, ha fatto in modo di creare un casello “personalizzato” con il suo nome.

San Gabriele001San Gabriele dell’Addolorata, al secolo Francesco Possenti, nasce ad Assisi nel 1838 e riceve il primo sacramento alla stessa fonte battesimale di San Francesco. Figlio di famiglia agiata, trascorre la sua vita a Spoleto. E’ un giovane allegro e spensierato, amante delle feste, del ballo, di personalità affascinante, trascorre la sua vita come tutti i ragazzi della sua età.

Nel 1856, durante una processione dedicata alla Madonna, accade però qualcosa.

Il giovane Francesco si sente proprio chiamato per nome da una voce che gli dice: Francesco che stai a fare nel mondo? Tu non sei fatto per il mondo. Segui la tua vocazione”.

E’ la svolta radicale. La conversione alla santità.

Ed il giovane lascia tutto ed entra nella congregazione dei Padri Passionisti, una di quelle con i codici più rigidi, cambia il suo nome in “Gabriele dell’Addolorata” ed inizia il suo noviziato.

Nel 1859 arriva presso il convento ad Isola del Gran Sasso per proseguire gli studi di teologia e prepararsi al sacerdozio. La sua felicità è totale. Nelle lettere che scrive ai famigliari di non si stanca mai di ripetere “La mia vita è una continua gioia…La contentezza che io provo è quasi indicibile… Non cambierei un quarto d’ora di questa vita…”

Ma la salute non lo assisterà. Ben presto si ammala gravemente di tubercolosi e per lui non c’è niente da fare. Muore il 27 Febbraio del 1862 ad appena ventiquattro anni.

Una vita brevissima quella del giovane Gabriele, non è riuscito nemmeno a diventare sacerdote. Fin qui sembrerebbe la storia triste di un ragazzo destinato a fare grandi cose, ma strappato precocemente alla vita. Una sorta di promessa mancata.

Che cosa è mai potuto accadere per dare inizio ad una devozione popolare così radicata e forte?

Succede che la storia di questo ragazzo comincia ad essere raccontata, che si parla della sua morte accolta con serenità e con la gioia di poter abbracciare la Madonna, invocandola come “…Mamma mia, fa presto…”, attesa, vissuta e compresa come quella di un Santo.

Nel 1891 la congregazione dei Padri Passionisti inizia a promuovere la causa di beatificazione che prevede la riesumazione dei resti di Gabriele ed il loro trasferimento a Spoleto. A questo punto, c’è una vera e propria insurrezione popolare: la gente del luogo si oppone al trasferimento, il giovane passionista non si tocca.

Provate ancora oggi a dire che San Gabriele è umbro …. rischiereste il linciaggio.

San Gabriele è nostro.

Nel momento della ricognizione dei suoi resti mortali, si contano quasi settemila persone presenti a vigilare ed almeno sette miracoli compiuti e rilevanti operati per sua intercessione.

E’ l’inizio di una catena ininterrotta di prodigi e Gabriele resta definitivamente in Abruzzo.

Viene dichiarato beato da san Pio X il 31 maggio 1908 e in suo onore viene innalzata la prima basilica. sangabriele2Il 13 maggio 1920 Benedetto XV lo proclama santo e nel 1926 diventa compatrono della gioventù cattolica italiana.

Nel 1959 Papa Giovanni XXIII lo costituisce “Patrono d’Abruzzo” e, per tutti pellegrini che si recano da lui, San Gabriele dell’Addolorata è il Santo dei Giovani ed il Santo del Sorriso.

La grande affluenza di fedeli, ha fatto si che, accanto alla vecchia basilica, ne venisse edificata una nuova capace di abbracciare ed accogliere i devoti.

Nel 1970 è stata costruita la nuova basilica, ogni anno sono più di due milioni i pellegrini che si recano dal Santo.

Le iniziative che ruotano intorno al Santuario sono innumerevoli, tutti consultabili sul sito ufficiale www.sangabriele.org

Fra quelle più conosciute ci sono i “Cento giorni” agli esami (il pellegrinaggio dei maturandi che si recano a San Gabriele per la benedizione delle penne), la “Tendopoli” (il grande raduno spirituale che l’ultima settimana di agosto raccoglie centinaia di giovani e meno giovani che si dedicano alla preghiera riscoprendo l’essenzialità e la precarietà), la “Festa del Pellegrino”, l’apertura dell’incantevole e suggestivo Presepe allestito all’interno del nuovo Santuario.

Per non parlare poi degli innumerevoli pellegrinaggi a piedi o in bicicletta che ogni anno vengono organizzati per rendere omaggio, per pregare, ringraziare o anche semplicemente per andare a salutare un Santo che per ogni abruzzese è qualcosa di ancora più grande, stretto, vicino.

Come arrivare al Santuario di San Gabriele


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