fbpx

Da oltre 400 anni Giulianova tributa, ogni 22 Aprile il suo omaggio alla Madonna dello Splendore con una tradizionale festa che coinvolge ed abbraccia tutto il paese alto.

Le origini di questo sentito evento sono profonde, tra le più antiche d’Abruzzo e risalgono all’apparizione della Madonna ad un modesto taglialegna di Cologna, di nome Bertolino. L’uomo, assecondando le richieste della Vergine, corse a riferire dell’apparizione della Santa Madre alle autorità locali ma da principio fu deriso pubblicamente. Tornò sul luogo dell’apparizione e qui, la Madonna lo confortò dicendo che avrebbe dovuto raccontare nuovaemente dell’accaduto ai dignitari civili e religiosi, l’uomo si recò ancora a portare testimonianza, ma neppure la seconda volta gli credettero. Ci fu una terza richiesta da parte della Madonna, questa volta con la promessa di un sicuro successo, Bertolino nuovamente si recò dai Signori del Reggimento, qui venne percosso da uno dei “reggitori” che trovava particolarmente fastidiosa l’insistenza dell’uomo. Ma proprio mentre si accaniva con violenza sul modesto taglialegna, il funzionario rimase immobilizzato e senza voce. Al manifestarsi di un segno così evidente, tutti si convinsero dell’evento miracoloso testimoniato da Bertolino ed informato il clero, tutta la popolazione si raccolse in un corteo con a capo il Feudatario, seguito dai signori del Reggimento e dalle massime gerarchie ecclesiali. Giunti sul luogo, un bagliore accecante avvolgeva la Madonna, all’improvviso, mentre tutti erano raccolti in preghiera, da un tronco iniziò a zampillare acqua, il funzionario guarì immediatamente e in tributo alla fonte miracolosa, venne costruita inizialmente un’edicola. Successivamente l’edicola divenne una chiesa, affidata agli Acquaviva d’Aragona, sotto le cure dei monaci Celestini, questi nel 1847 furono sostituiti dai frati Cappuccini ancora oggi custodi del culto mariano e del Santuario dedicato alla Madonna dello Splendore.

Testimonianze del miracolo sono raccontate da un manoscritto seicentesco di Pietro Capullo, priore celestino, che data l’apparizione al 22 Aprile 1557, tuttavia ricerche più approfondite, parlano dell’insediamento dei monaci celestini già dal 1523 con un chiaro riferimento alla Madonna dello Splendore; pertanto possiamo supporre che l’evento risalga agli inizi del Cinquecento o intorno alla fondazione della città cioè nel 1480.

Mosaico Madonna dello Splendore

Mosaico Madonna dello Splendore

Da un punto di vista religioso, il culto è rimasto pressoché immutato negli anni, così come il riconoscimento delle proprietà taumaturgiche dell’acqua. I rituali della tradizione civile sono tuttavia cambiati nel corso del tempo. È venuta meno la contesa degli “uomini ignudi”, un tempo organizzata dal Magnifico Capitano che coadiuvato da un Alfiere e Maestro di Fiera , garantiva ordine e organizzava i festeggiamenti. Resta invece ancora presente la tradizionale corsa dei cavalli “beberi”, che montati a pelo, percorrono le caratteristiche strade della città alta.

A quanti non conoscessero la festa, suggeriamo di spendere qualche ora tra le vie del borgo, che suggestivamente decorato dalle luminarie, racconta ancora oggi una tradizione antica e ricca di devozione.

Rate this post