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Quello di Santo Stefano di Sessanio, in provincia de L’Aquila,è una sorta di miracolo, compiuto con l’avverarsi del sogno visionario di Daniel Kihlgren, un imprenditore italo-svedese che ha trasformato questo antico borgo in una delle mete più gettonate del turismo internazionale e,  probabilmente, nel paese d’Abruzzo più conosciuto al mondo.

Daniel Kihlgren

Daniel Kihlgren (Credit foto: www.ilgiornale.it)

Situato all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso–Monti della Laga ed edificato in epoca medioevale, dopo l’Unità d’Italia, Santo Stefano di Sessanio ha subito la stessa sorte di tanti piccoli centri della montagna, diventando un paese fantasma.

Lo spopolamento del borgo, paradossalmente, è stato la sua fortuna, perché in quel giorno in cui vagando con la sua motocicletta Kihlgren si è imbattuto casualmente in questo luogo, si è trovato davanti un paese protetto dalle tipiche case-mura abruzzesi in pietra bianca, unite a formare una sorta di cinta difensiva che nascondeva al suo interno vicoli, cortili di rara bellezza ed abitazioni con logge e cornici lavorate. Il tutto pressoché intatto.

Per Kihlgren è stata una vera e propria folgorazione, il fascino di Santo Stefano di Sessanio lo ha stregato. Ed ha immediatamente compreso le potenzialità di questo tesoro abbandonato, sviluppando un’idea fondamentalmente molto semplice: proteggendo l’integrità architettonica del paese e rispettando il territorio, è possibile creare turismo sostenibile, un vero e proprio traino per risollevare l’economia dell’intera regione.

“A conferire a questo paese di montagna il suo inconfondibile fascino, non è un singolo palazzo medievale, una chiesa, o una piazza. Quando si tratta di borghi medievali, il fascino verte tutto sul fragile equilibrio tra elemento umano e naturale. Un solo edificio costruito a sproposito, una sola voce fuori dal coro, e l’incantesimo è spezzato”.

Con tenacia ammirevole, Kihlgren intraprende la sua personale crociata, ottenendo dalle autorità locali un documento ufficiale che esplica che la perfetta ed armonica relazione tra paesaggio e villaggio ha un’integrità da preservare, ha un valore aggiunto da difendere dalla speculazione edilizia.

Il tutto si può riassumere in un’unica parola: INEDIFICABILITA’.

“Inedificabilità significa rispettare l’esistente, usare solo materiali locali, non costruire nulla, non aggiungere nulla, non cambiare nulla, non aumentare le cubature, non modificare gli arredi, al massimo riparare e adattare”.

Qualche anno dopo, credendo fermamente nel progetto ed investendo tutto il suo patrimonio in un accurata ristrutturazione, Kihlgren realizza il suo sogno: nasce l’Hotel SEXTANTIO, costituito da ventotto stanze ricavate all’interno di sei edifici medioevali, sviluppando l’idea dell’albergo/borgo diffuso perfettamente integrato nell’area.

Il recupero di Santo Stefano di Sessanio concilia in modo totalmente armonico le strutture e la storia con l’innovazione e la tecnologia più avanzata. Questa opera di risanamento è oggi presa a modello per gli interventi di ristrutturazione del nostro patrimonio artistico. Ma l’intervento di Kihlgren non si è limitato solo all’architettura.

Per l’arredo delle stanze, dai mobili ai camini, tutto è stato ristrutturato dagli artigiani locali. Le lenzuola sono quelle di lino ricamato che venivano preparate per i corredi nuziali, le coperte sono realizzate da tessitrici, tutto è prodotto dai laboratori artigianali che hanno riaperto nel borgo.

Per quanto riguarda la cucina, nel ristorante dell’albergo vengono serviti unicamente piatti della tradizione abruzzese, realizzati con ingredienti coltivati nel posto, il tutto a km zero. A tale proposito, l’opera di Kihlgren si è spinta ancora più in là: dopo lunghe ricerche, l’Hotel Sextantio ha rimesso in produzione ben diciassette varietà di grano locale, che erano quasi del tutto scomparse.

Vera eccellenza è la Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, di qualità rarissima, di piccole dimensioni e dal colore violaceo. Coltivata fin da tempi antichissimi, in questo luogo il legume ha trovato un perfetto habitat, è ingrediente ricercato e molto apprezzato dai migliori chef del mondo.
Vista la diminuzione della sua coltivazione con l’andare del tempo, grazie all’intervento del Parco Nazionale del Gran Sasso, la lenticchia di Santo Stefano è divenuta presidio Slow-Food.

Ecco, quindi, che Santo Stefano di Sessanio si inserisce perfettamente anche come meta preferenziale nel percorsi eno-gastronomici abruzzesi.

Il modello di sviluppo promosso da Kihlgren, ha attirato anche altri investitori ed ha favorito un vero e proprio boom economico, definito “Il Miracolo di Santo Stefano di Sessanio”.

L’hotel è visitato tutto l’anno ed attira un turismo elitario da tutto il mondo. Il valore delle proprietà è salito alle stelle nel giro di pochissimo tempo: il prezzo degli immobili a mq. è cresciuto esponenzialmente.

Attualmente nel borgo vivono stabilmente più di cento persone, sono tornati a nascere i bambini e, a caduta, anche tutti i paesi limitrofi hanno beneficiato di visibilità e di un grandissimo afflusso turistico.

Un genio, forse un folle visionario ha fatto risorgere uno dei gioielli più preziosi d’Abruzzo e la sua opera si è spinta ancora più in là: ha ricavato 18 stanze nei Sassi di Matera e, nel territorio abruzzese, ha acquistato immobili in altri borghi abbandonati.

Visto il risultato, possiamo starne certi. Santo Stefano di Sessanio è solo l’inizio di un Grande Risveglio.


Come arrivare in auto A Santo Stefano di Sessanio:

Da Nord
Dall’autostrada A14 seguire la direzione Ancona, uscire a Teramo/Giulianova/Mosciano Sant’ Angelo, proseguire in direzione L’Aquila, imboccare l’autostrada A 24, uscire a L’Aquila Est, prendere la SS 17 in direzione di Pescara, svoltare in direzione di Santo Stefano di Sessanio.

Da Sud
Dall’autostrada A14 seguire la direzione Pescara, continuare in direzione Roma, prendere l’autostrada A 25, uscire a Bussi/Popoli, seguire le indicazioni per L’Aquila, continuare sulla SS 5 e poi sulla SS 153 in direzione Navelli, prendere la SS 17 in direzione di L’Aquila e proseguire seguendo indicazioni per Santo Stefano di Sessanio.

Da L’Aquila
Percorrere la SS 17 in direzione di Pescara, proseguire fino alle indicazioni per Santo Stefano di Sessanio.

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