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Il liquore di Genziana è l’immancabile fine pasto della tavola Abruzzese. Dal colore ambrato e dall’intenso gusto amarognolo, è il digestivo per definizione  e presenza indispensabile anche per la ricchezza del menu tipo abruzzese.

La pianta di Genziana è tipica dell’Appennino e cresce sulle pendici del Gran Sasso: il fiore è di colore giallo, dalla macerazione delle radici con zucchero ed alcool, si ottiene  il prezioso distillato.

Essendo una pianta protetta da severissime leggi, la raccolta può avvenire solo con autorizzazione degli Ispettorati Dipartimentali delle Foreste e

“solo per scopi scientifici, didattici, medicamentosi ed erboristici, mediante rilascio di licenze temporanee, di durata non superiore ad un anno, rinnovabili, contenenti l’indicazione della località ove consentita la raccolta o l’estirpazione della specie, della finalità della raccolta e della quantità consentita e delle modalità per provvedervi…”.

Nonostante le restrizioni, è comunque possibile procurarsi le radici presso le erboristerie o le drogherie e dilettarsi con la ricetta per produrre il liquore di Genziana fatto in casa, che è davvero impossibile non trovare in ogni famiglia abruzzese.

radice di genziana

La radice di genziana deve essere pulita, lavata, tagliata a piccole strisce e fatta essiccare, dopodiché la si lascia macerare in alcool puro o in solo vino bianco per almeno quaranta giorni. Trascorso questo lasso di tempo, viene aggiunto uno sciroppo di zucchero ed acqua, il liquido viene poi filtrato ed imbottigliato.
Le quantità degli ingredienti (soprattutto dello zucchero e dell’alcool) sono per lo più variabili ed adattabili al gusto di ciascun palato.

Abituati come siamo ad associarla al liquore, vengono sottovalutate o addirittura ignorate le grandi proprietà terapeutiche della Genziana.
Che favorisca la digestione lo si è già detto e si può ricavarne una benefica tisana facendo macerare, dopo averla frantumata, 2 grammi di radice essiccata in 250 ml d’acqua fredda. Basterà farla bollire, filtrarla e berne un bicchiere dopo i pasti.

E’ un ottimo tonico naturale per curare l’astenia (i cosiddetti cali di energia, tipici con il cambio di stagione): basta unire 20 grammi di radici con 60 grammi di fiori di camomilla e 120 grammi di radici di valeriana, tagliare e mescolate il tutto. Bevendo la tisana ottenuta da questa combinazione (prima di andare a dormire e la mattina appena alzati) il benessere sarà assicurato.

Ancor prima dell’introduzione del chinino, la genziana era utilizzata come febbrifugo.

Oltre a stimolare l’appetito è un ottimo regolatore dell’intestino.

E’ un valido aiuto per cicatrizzare le ferite e lenire le scottature solari, basta bollire 100 grammi di radice in un litro d’acqua.

Ma risulta sorprendente sapere che è un eccezionale detergente per tutti i tipi di pelle, soprattutto per quella grassa o con le efelidi, ottimo per la pulizia del viso: evita la formazione di punti neri, attenua le rughe e restituisce luminosità all’epidermide. Per ottenere un così valido alleato per la nostra bellezza, basterà mettere a macerare 20 grammi di radici sminuzzate in un litro d’acqua bollente per 10 minuti. Dopo aver fatto raffreddare la miscela, la si conserva in una bottiglia ben chiusa. Poi sarà sufficiente giusto un batuffolino d’ovatta per strofinare leggermente sul viso il tonico: l’effetto energizzante sulla pelle sarà immediato.

Dalla tavola, passando per la medicina, fino ad arrivare alla bellezza: può esserci un’eccellenza d’Abruzzo più versatile della GENZIANA?

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