L’Abruzzo, con la sua particolare geomorfologia, ha accolto nella sua regione santi, eremiti e briganti, che hanno lasciato il loro segno e modificato morfologicamente il territorio.
Ne è un esempio l’Abbazia di San Giovanni in Venere, nel territorio di Fossacesia, in provincia di Chieti, imponente e incantevole edificio situato sulla sommità di una collinetta alberata.
Venne costruita in un luogo solitario a pochissimi chilometri dal centro abitato, a picco su quell’insenatura conosciuta come il “Golfo di Venere”, vicino alla foce del fiume Sangro.
Da ritrovamenti archeologici si suppone che questo luogo sacro sia stato eretto sui ruderi di un tempio pagano dedicato a Venere Conciliatrice.
Non si hanno dati certi sulla fondazione dell’Abbazia di San Giovanni in Venere, ma esistono dei precisi riferimenti storici che fanno risalire al 973 l’inizio della sua fase di costruzione fino al 1200 circa dove raggiunse il suo culmine con l’abate Oderisi II il Grande.
Il periodo di maggior splendore economico e culturale di questo luogo sacro fu tra il X e l’XI secolo nel quale il terzo abate Monastico, Oderisio I fece allestire una fiorente e ricca biblioteca, un’ottima scuola retta dai confratelli; fortificò, attraverso fossati, torri e mura la chiesa, costruì ospedali ed officine, ma soprattutto, fondò la cittadina di Rocca San Giovanni, che divenne, in breve tempo il più fiorente ed opulento possedimento della badia.
Questa costruzione lascia il segno con il suo grande Portale della Luna circondato da lastre di marmo bianco scolpite a rilievo che raccontano la vita del Battista.
Internamente la chiesa presenta tre navate che terminano con absidi, pilastri quadrati che dividono la struttura al di sopra dei quali si trovano archi strutturati ad ogiva e a tutto sesto.
Un arco trionfale a sesto acuto delimita il presbiterio, sotto il quale si stende la cripta, suddivisa da colonne appartenenti all’antico tempio di Venere.
All’interno della chiesa si possono ammirare diversi affreschi molto interessanti. Nell’affresco di destra è rappresentato Cristo benedicente in trono tra i santi Pietro e Paolo, Giovanni Battista e Giovanni evangelista. Nell’affresco centrale, Cristo fra i santi Giovanni Battista e Benedetto, la Madonna in trono con il Bambino fra i santi Michele e Nicola di Bari, mentre nell’affresco di sinistra Cristo in trono fra i santi Vito e Filippo.
Di particolare interesse c’è il chiostro formato da una galleria di ventinove trifore divise da colonnine con capitelli decorati in vario modo.
I tre lati del chiostro si congiungono al grande arco gotico del campanile sotto la cui campata è posto un sarcofago proveniente da scavi eseguiti nella zona circostante.
0 commenti